Molto probabilmente pochissime altre frazioni possono vantare una storia e una fama pari a quelle di San Severino di Centola.
Il piccolo borgo a 130 metri sul livello del mare, frazione di Centola, è uno dei simboli del territorio cilentano grazie alla posizione, allo scenario caratteristico e al fatto di essere totalmente abbandonato.
Di origine medievale, San Severino si erge sulla valle del fiume Mingardo. Risale al X-XI secolo, anche se i primi insediamenti in zona si registrano nel VII secolo, e conserva tracce che ci fanno pensare come fosse stato abitato lungo le diverse epoche fino al Novecento.
Per ciò che riguarda le origini del nome c’è una doppia disputa, che in ogni caso ci porta alla storia della potente ed agiata famiglia dei Sanseverino. Per alcuni studiosi il borgo prende il nome proprio da questa casata. Per altri invece, si sarebbe assistito ad un percorso inverso, con i Sanseverino che avrebbero “rubato” il nome dal castello e dal borgo.
Oggi Sanseverino di Centola colpisce immediatamente lo sguardo del turista di passaggio o del visitatore grazie alla sua particolare posizione, aggrappato com’è alla roccia.
Conserva ancora le rovine di un castello e di una chiesa.
È disabitato dalla fine degli anni ’70 del XX secolo. Il declino del borgo iniziò a cominciare dal 1888, con la costruzione della linea ferroviaria Pisicotta-Castrocucco. Da quel momento gran parte della popolazione cominciò a spostarsi e nel giro di circa cinquant’anni il paese venne abbandonato quasi completamente.
Fino al 1977 la chiesa di San Severino di Centola restò, in ogni caso, la chiesa del paese a valle. Nello stesso periodo di tempo alcune case erano ancora abitate.
Un piccolo gioiello da visitare per regalarsi una giornata diversa, magari facendo trekking, muovendosi tra rovine che permettono di osservare costruzioni di epoche diverse.
Nel corso degli ultimi anni sono state restaurate la chiesa e la piazzetta. Quest’ultima è utilizzata anche come teatro all’aperto, location per rappresentazioni canore e per inscenare il Presepe vivente.